Trieste è un comune di 203.877 abitanti, capoluogo della regione a statuto speciale Friuli Venezia Giulia ed è affacciato sull’omonimo golfo nella parte più settentrionale dell’Alto Adriatico. La città si estende tra le Alpi Giulie e il mare Adriatico, comprendendo le terre poste fra il Golfo di Trieste, il Golfo di Fiume e il Carso, altopiano roccioso calcareo appartenente alle Alpi Dinariche che si estende a cavallo tra il nordest dell’Italia, la Slovenia e la Croazia. Il territorio cittadino è occupato prevalentemente da un pendio collinare che cresce di altitudine fino al terreno montagnoso anche nelle zone limitrofe all’abitato. La zona abitata di Trieste si trova tra i 2 ed i 260 metri s.l.m. su un paesaggio roccioso, calcareo e arido, noto per le sue grotte e le sue doline, ai piedi di un’imponente scarpata che dal Carso digrada bruscamente verso il mare. Il punto più elevato del territorio comunale raggiunge i 459 metri. Uno dei principali problemi riscontrati per la fruizione della città da parte dalla popolazione residente di Trieste è la difficoltà di movimento. Occorre quindi ottimizzare le modalità di trasporto in modo da offrire a tutti semplicità di movimento e piacere di muoversi, in modo tale che andare da un luogo all’altro non sia solamente un mero spostamento bensì un momento di scoperta del territorio e delle sue bellezze. Gli impianti a fune per tale motivo rappresentano una soluzione ottimale poiché a parità di persone trasportate vantano un bilancio energetico migliore rispetto alla maggior parte dei sistemi di trasporto.
Trieste è legata all’Italia attraverso una stretta lingua di terra che si estende a nord della città e questo unico collegamento con il resto della penisola è il più debole e critico sotto il profilo infrastrutturale.
A ovest della città c’è il mare, a sud e a est vi è un sistema di accesso alla città che parte da comodi valichi di confine con la Slovenia (Figura 01) che presentano caratteristiche autostradali o comunque di viabilità di primo livello e confluiscono poi in una viabilità di penetrazione alla città adeguata e agevole (via Flavia, Strada per Basovizza, tratta sud della Grande Viabilità Triestina, Strada di Fiume, ecc.).
A nord, invece, le infrastrutture stradali di penetrazione in città sono estremamente carenti: la strada statale 14 “Costiera”, che è già inibita al traffico pesante, richiede continue attività di consolidamento, con smottamenti e frane continue. È una strada che dovrebbe essere di tipo turistico più che un asse di accesso alla città. L’alternativa è la Grande Viabilità Triestina che è la naturale prosecuzione della autostrada A4. Questa tuttavia circonda la città delegando la penetrazione da nord a vie particolarmente pendenti o inadeguate (strada del Friuli, via Commerciale, via Bonomea, ecc.). I veicoli che arrivano in città non hanno alternative e ogni mattina nell’ora di punta più di 1.900 veicoli si spingono su questi accessi inadeguati per raggiungere il centro città (piazza Libertà e le Rive cittadine).
Il problema è noto da decenni, tant’è che nel corso degli anni si sono sviluppate molteplici alternative progettuali (Regione FVG, Comune di Trieste e Università di Trieste hanno sviluppato diverse soluzioni: “penetrazione nord”, “intervalliva”, “tubone” ecc.). Si trattava di realizzare infrastrutture con caratteristiche autostradali che implicavano lunghe gallerie, quando non tratte sottomarine. Il tutto con costi così elevatissimi. Inoltre, vale la pena evidenziare che, se questa tipologia di progetti poteva avere un senso venti anni fa, la maggiore sensibilità ambientale difficilmente potrebbe oggi giustificare una nuova tratta autostradale che scarichi migliaia di veicoli in pieno centro cittadino.
L’idea progettuale in oggetto si riferisce proprio ad un’infrastruttura di trasporto urbano che servirà insediamenti già esistenti, consentendo una veloce connessione tra il Carso triestino (prossimo alle uscite dell’autostrada E70), la costa ed il centro città. Il progetto prevede la realizzazione di una mobilità alternativa veloce, risolvendo in parte i problemi di mobilità e parcheggi che interessano oggi il centro storico di Trieste. La realizzazione di una linea di collegamento aereo, per le sue caratteristiche di efficacia dei trasporti (portata elevata e moto continuo), flessibilità del servizio e panoramicità del viaggio, potrà essere una soluzione di trasporto adatta sia ai residenti sia ai turisti. La qualità di vita di residenti, lavoratori e turisti verrà migliorata dall’utilizzo di questo sistema di trasporto alternativo poiché raggiungere il centro storico di Trieste non sarà più un’esperienza che si lega allo stress del traffico, ai suoi pericoli e allo smog, ma diventa un momento per godere delle bellezze paesaggistiche attraversate.
Il problema è noto da decenni, tant’è che nel corso degli anni si sono sviluppate molteplici alternative progettuali (Regione FVG, Comune di Trieste e Università di Trieste hanno sviluppato diverse soluzioni: “penetrazione nord”, “intervalliva”, “tubone” ecc.). Si trattava di realizzare infrastrutture con caratteristiche autostradali che implicavano lunghe gallerie, quando non tratte sottomarine. Il tutto con costi così elevatissimi. Inoltre, vale la pena evidenziare che, se questa tipologia di progetti poteva avere un senso venti anni fa, la maggiore sensibilità ambientale difficilmente potrebbe oggi giustificare una nuova tratta autostradale che scarichi migliaia di veicoli in pieno centro cittadino.
L’idea progettuale in oggetto si riferisce proprio ad un’infrastruttura di trasporto urbano che servirà insediamenti già esistenti, consentendo una veloce connessione tra il Carso triestino (prossimo alle uscite dell’autostrada E70), la costa ed il centro città. Il progetto prevede la realizzazione di una mobilità alternativa veloce, risolvendo in parte i problemi di mobilità e parcheggi che interessano oggi il centro storico di Trieste. La realizzazione di una linea di collegamento aereo, per le sue caratteristiche di efficacia dei trasporti (portata elevata e moto continuo), flessibilità del servizio e panoramicità del viaggio, potrà essere una soluzione di trasporto adatta sia ai residenti sia ai turisti. La qualità di vita di residenti, lavoratori e turisti verrà migliorata dall’utilizzo di questo sistema di trasporto alternativo poiché raggiungere il centro storico di Trieste non sarà più un’esperienza che si lega allo stress del traffico, ai suoi pericoli e allo smog, ma diventa un momento per godere delle bellezze paesaggistiche attraversate.
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